Perchè The Bio Brigde: Origine ed ispirazione del progetto

L'idea prende corpo verso la metà del 2004, anche in funzione degli studi condotti sulla comparazione tra l’agricoltura biologica francese e quella italiana. Gli insegnamenti dei padri fondatori dell’Agricoltura Biologica (Muller, Rush, Howard e Steiner) hanno convinto a cercare una soluzione efficace per diffondere sempre di più la "Filosofia del BIO". Perciò, sull' onda di questa filosofia, nasce The Bio Bridge un marchio il cui obiettivo è promuovere lo sviluppo del settore Biologico dando assistenza tecnica e commerciale alle piccole e medie aziende di Trasformazione. Il nostro tempo è dedicato alla collocazione di prodotti biologici ed Artigianali provenienti solo da aziende rigidamente selezionate. Dal 2006, un organismo di controllo per i prodotti provenienti da agricoltura biologica, attraverso controlli regolari garantisce la serietà , la professionalità e l’affidabilità del lavoro svolto dalle Aziende da noi rappresentate. A dare vita all'agricoltura biodinamica è stato Rudolf Steiner, nato nel 1861 nel territorio dell'attuale Austria. Benché di formazione scientifica (presso scuola tecnica superiore di Vienna), divenne dottore in filosofia, collaborò per la redazione della "rivista di letteratura Berlinese" dove scrisse numerosi articoli sul tema del rapporto tra la filosofia e la libertà. Divenne segretario generale della sezione tedesca di teosofia, da cui si separò nel 1913 per fondare la società di antroposofia a Monaco. In seguito egli creò a Dornach (Svizzera) la società antroposofica universale ed il Goetheanum, un'università libera di scienze spirituali. Per Steiner, la scienza del suo tempo non si interessava alla vita ma solamente alle leggi della materia riducendo in modo considerevole le sue possibilità di comprensione del mondo; ci si trovava di fronte, secondo Steiner, ad una scienza inanimata. Fu alla fine della sua vita che Steiner finalmente riuscì ad elaborare e a rivelare i principi di un' agricoltura conforme ai dati della scienza spirituale, la "Agricoltura biodinamica". La biodinamica non tiene solo conto delle sostanze e della materia ma anche delle forze che la animano; la pianta ad esempio non può essere separata dal suo ambiente (cosmo), essa è la sede più sensibile delle forze cosmiche, l'acqua che essa contiene subisce le influenze della luna ed il suolo gli trasmette le sue forze soprannaturali. La concimazione organica deve mirare ad accentuare gli effetti benefici di queste forze e per fare ciò vengono utilizzati dei preparati; secondo Steiner tutti i vegetali sono animati ed hanno un certo grado di vita eterica che gli deriva dal suolo, dato che tali forze hanno origine dalla materia organica in decomposizione e soprattutto dall'humus. Alla base di tutte le concimazioni ci deve essere il compost e ciò implica la presenza all'interno dell'azienda agricola di un allevamento per la produzione di letame. Steiner si oppose all'impiego di concimi chimici che hanno semplicemente un carattere minerale e solubile. "Questi concimi chimici non potranno che integrarsi con l'acqua all'interno della quale sono diluiti i principali elementi minerali del suolo e della pianta. Essi si accumuleranno e potranno causare danni da inquinamento ai pesci ed a causa di queste concimazioni la pianta sarò soggetta ad attacchi da parte di parassiti animali e vegetali".

Thursday, October 22, 2009

Carote di tutti i colori per un pieno di vitamine


Non solo arancioni, ma anche "Nere e Gialle". E presto anche "Rosse e Bianche". Carote di tutti i colori per "curare" o prevenire malattie diverse. Non è fantascienza (e niente che abbia a che vedere con la manipolazione genetica), ma una realtà anche in Italia, dove un'azienda all'avanguardia, nella Piana del Fucino (il regno di questo fantastico ortaggio) produce succhi, concentrati e creme di carote nere e gialle, destinati alla produzione di bevande multivitaminiche. E il proprietario, Alessandro Aureli, si sente più un farmacista che un agricoltore. La carota nera, o "purple carrot", come la chiamano i suoi clienti, al 90% stranieri, è ricca di antociani, gli stessi che si trovano nei mirtilli o nel vino rosso, si tratta dei famosi antiossidanti attivi contro i radicali liberi, contro i danni provocati dalle radiazioni ultraviolette e contro fragilità capillare. Ottima per chi ha problemi di circolazione e di origine infiammatoria.
La carota gialla, con un alto contenuto di luteina, invece, per chi ha problemi agli occhi. Questa sostanza, infatti, aumenta la densità del pigmento maculare della retina e riduce fortemente i rischi di degenerazione.
Infine, carote arancioni, con il loro famoso betacarotene. Ma non tutte ne contengono la stessa quantità. Per succhi e bevande multivitaminiche, l'azienda sceglie quelle più ricche di questa preziosa sostanza.
"Presto arriveranno anche le carote rosse e quelle bianche". Lo dice Confagricoltura, che ricorda che, d'altra parte la carota nasce nera, probabilmente in Afghanistan. Sono gli olandesi, i più grandi produttori di semi al mondo che, nel 1500, in onore del re Guglielmo d'Orange, la fecero diventare arancione.
Dall'azienda Aureli le carote non vengono utilizzate solo per succhi, ma anche essiccate per aromi o coloranti naturali, trasformate in farine per prodotti da forno destinati soprattutto ai celiaci.

                                                                                                                                              

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